Algarve - VILA DE SAGRES - PORTUGAL

onde a terra acaba e o mar começa
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La regione

La regione portoghese dell'Algarve (dall'arabo "al-Gharb", terra occidentale al di là) è una sorta di paradiso terrestre che gode di un clima particolarmente mite e benefico: in inverno le temperature minime raramente scendono al di sotto dei
Bagnata a sud e a ovest dall'oceano Atlantico, l'Algarve è separata dal resto del Portogallo dalla Serra de Monchique (m 903) e dalla Serra do Caldeirão (m 600), e dalla Spagna dal fiume Guardiana.
I mandorli, che con i carrubi, gli olivi, le querce di sughero, i vigneti, i fichi d'india e le piante grasse ne rappresentano la caratteristica vegetativa, vi fioriscono sin dal mese di gennaio, dipingendo paesaggi unici, pregni di grande suggestione.
Sotto la dominazione araba, che ebbe inizio nell'VIII secolo e si protrasse per quasi cinquecento anni, l'Algarve conobbe un alto grado di civiltà e subì profonde modifiche sia nei costumi, sia nell'achitettura, sia nell'agricoltura.
La regione fu bonificata, arricchita di rigogliosi giardini, opulenti frutteti e splendide moschee (poi distrutte dai cristiani); i villaggi acquisirono la magica fisionamia che ancora in parte li caratterizza: bianche casupole che occhieggiano con i loro multiformi comignoli fra aranci, i mandorli, i fichi d'india e gli oleandri, sì che par di vivere in Marocco o in Andalusia.



Lagos, Ponta da Piedade


La storia

Conquistata dagli arabi nell'VIII secolo, la regione subì l'influenza per circa cinquecento anni.
La riconquista cristiana, iniziata da D. Afonso Henriques il Conquistatore (1142-1185), proseguita da figlio D. Sancho I, e completata solo nel 1248 da D. Afonso III, portò alla nascita del regno del Portogallo; ciononostante l'Algarve rimase quasi una sorta di entità separata dal resto della nazione, tanto che i sovrani portoghesi si autodefinirono "re di Portogallo e Algarve".
Questo singolare isolamento dal resto del Portogallo, e quindi dall'intera Europa, si protrasse fino al XV secolo, quando Enrico il Navigatore, massimo artefice della politica di espansione coloniale in Africa, fondò a Sagres la Scuola di Navigazione, dove furono preparate le epiche imprese dei descobrimentos portoghesi.
In questo villaggio, ove il mito si fonde con il ricordo dello spirito che ha portato alle grandi scoperte geografiche, all'interno della Fortaleza (risalente al XV secolo ma ricostruita nel XVIII in stile militare) si può ammirare la Rosas dos Ventos, l'antico compasso dei marinai, che si suole far risalire all'epoca di Enrico il Navigatore.
A Sagres tutto inizia e tutto finisce. Dopo c'è solo Cabo de São Vicente, il "Sacrum Promontorium" dei romani, dove si credeva si radunassero gli dèi.

Le città e i luoghi


La città più importante della regione è Faro, capitale dell'Algarve fin dal 1756. Essa rappresenta un importante punto di riferimento geografico: infatti separa la costa occidentale, rocciosa, chiamata Barlavento, dalla orientale, Sotavento.
Nonostante le sue origini molto antiche, conserva pochissime tracce del suo glorioso passato.
Degna di nota è comunque la cattedrale, forse sorta ove si innalzava una moschea, al cui nucleo romano-gotico del 1251 furono aggiunte sezioni rinascimentali e barocche.
A 12 km da Faro, Estoi conserva le rovine romane di Milreu, complesso formato dai resti di una dimora patrizia, di terme e di una basilica cristiana (IV secolo).
Chi è amante dell'artigianato locale può spingersi fino a Loulé (a circa 20 km da Faro), il principale centro di produzione di articoli in rame; vi si possono acquistare anche pregevoli ceramiche, articoli in cuoio, ferro battuto e paglia.
La capitale del turismo dell'Algarve è però tradizionalmente identificata in Albufeira (dall'arabo "al-Buhera", la fortezza del mare).
La sua principale caratteristica è riscontrabile nella tipica atmosfera del villaggio di pescatori ben miscelata con la magica suggestione della kashah araba, con le sue stradine che si snodano a formare un dedalo di incomparabile splendore.
Proseguendo verso Lagos, merita una sosta il porto cartaginese di Portimão, con la Igreja Matriz e la Praia da Rocha, ampio museo naturale di rocce calcaree rossastre che il vento e le onde marine hanno magistralmente modellato inventando figure irripetibili, che evocano un'atmosfera surreale.
A Lagos si respira il ricordo delle incredibili imprese navali portoghesi; a partire dal 1434 nei sui cantieri furono costruite le caravelle a vele triangolari, che solcarono impavide per secoli i mari del pianeta. Capitale dell'Algarve dal 1576 al 1756, Lagos conserva notevoli resti delle mura trecentesche, costruite su preesistenti fortificazioni romane, e dei bastioni difensivi.
Ma l'Algarve non è solo mare e spiagge: l'interno riserva piacevoli sorprese di carattere sia paesaggistico sia storico.
Nella Serra de Monchique, in una prospera regione ricca di aranceti, sugheri, foreste di pini ed eucalipti, sorge Silves, l'antica capitale del regno musulmano. Vi si possono ancora ammirare i resti del castello (secolo XIII), entro le cui mura, color terra bruciata, sorge quel che rimane di una mastodontica cisterna.
Vale infine la pena di spingersi fino a Foia, il più alto dei picchi della serra (m 902), da cui si possono vedere entrambe le coste portoghesi (sud e ovest) e il magico gioco delle alture che degradano verso l'oceano.
Lungo la costa di Sotavento, un profondo cordone sabbioso che prosegue oltre la frontiera spagnola, la "città cubista" di Olhão, che ha ispirato moltissimi pittori per la forma squadrata delle sue case dal tetto piano, del pesce, che offre una scelta impressionante di gamberoni, scampi e crostacei vari, a prezzo relativamente basso.
Ma l'Algarve non è solo mare e spiagge: l'interno riserva piacevoli sorprese di carattere sia paesaggistico sia storico.
Nella Serra de Monchique, in una prospera regione ricca di aranceti, sugheri, foreste di pini ed eucalipti, sorge Silves, l'antica capitale del regno musulmano. Vi si possono ancora ammirare i resti del castello (secolo XIII), entro le cui mura, color terra bruciata, sorge quel che rimane di una mastodontica cisterna.
Vale infine la pena di spingersi fino a Foia, il più alto dei picchi della serra (m 902), da cui si possono vedere entrambe le coste portoghesi (sud e ovest) e il magico gioco delle alture che degradano verso l'oceano.
Lungo la costa di Sotavento, un profondo cordone sabbioso che prosegue oltre la frontiera spagnola, la "città cubista" di Olhão, che ha ispirato moltissimi pittori per la forma squadrata delle sue case dal tetto piano, del pesce, che offre una scelta impressionante di gamberoni, scampi e crostacei vari, a prezzo relativamente basso.

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